Nizza: strage annunciata. Ecco cosa dobbiamo aspettarci dai prossimi attentati

Nizza, l’Isis incitava: «Investiteli con l’auto, usate i camion come falciatrici», non li abbiamo ascoltati e oggi il dolore è inquantificabile. Ecco cosa dobbiamo aspettarci dai prossimi attentati.

Non è finita. L’Isis l’aveva annunciato: ci colpiranno fino a che non ci vedranno cadere in ginocchio. Dopo la strage del 14 luglio a Nizza, In Francia è stato dichiarato lo stato di emergenza ed è stato indetto un comitato di difesa straordinario che si occuperà di stabilire anche le modalità e i tempi in cui le organizzazioni terroristiche potranno colpire di nuovo il paese. La strage sulla Promenade des Anglais non è ancora stato rivendicato ma, a ben guardare, l‘Isis l’aveva già annunciato da tempo o, se non altro, ne aveva suggerito le modalità ai suoi adepti.

«Investiteli con l’auto»: era l’appello alle cellule europee e mondiali del portavoce dell’Isis Adnani. «Spaccategli la testa con una pietra, squartateli con un coltello, o corretegli sopra con la vostra auto», incitò Adnani, secondo quanto ricorda un tweet del Site, il sito di monitoraggio delle attività jihadiste. il Site racconta, anche, che in uno dei numeri di Inspire, rivista del jihadismo, al Qaida suggerì di usare i camion come delle falciatrici, «non per tagliare l’erba ma per falciare i nemici di Allah». Secondo il Site, i sostenitori dell’Isis «stanno celebrando il massacro di Nizza».

Sembra, dunque, che a colpire nei prossimi attentati non saranno più folle raccolte in punti strategici, ma gruppi di cittadini che potrebbero essere giustiziati uno ad uno per mano di un coltello o di un oggetto contundente con le solite modalità: chi conosce il Corano avrà salva la vita. Il fattore determinante nelle stragi è la possibilità di piegare un intera nazione alla logica della paura. È importante, dunque, mantenere la calma ed essere forti perché questa è una battaglia che possiamo vincere, nessuno può toglierci la nostra libertà, il nostro diritto ad essere occidentali.

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Photo Credits: Facebook

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